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Se non sai mollare gli ormeggi al crepuscolo e gettare le ancore in acque sconosciute, se non impari a sentire familiari tutti i venti, anche quelli più selvaggi, quelli che fanno tremare gli infissi delle finestre, non hai alcuna idea della vita.

LE CRAVATTE, I FOULARD E LA VANITA’ DELLA POLITICA

Fateci caso, guardate con più attenzione i politici che si presentano in televisione.

Osservate come si abbigliano e si travestono.

Guardate le cravatte sgargianti degli uomini e i foulard vezzosi delle donne, chiedetevi perché, a qualunque ora del giorno e della notte, sembrano appena usciti da un negozio di abbigliamento.

E osservate la semplicità di chi, invece, ha qualcosa da dire di veramente “intelligente”.

Mi capita spesso di guardare i notiziari la mattina molto presto e la sera molto tardi.

Tendo a non seguire più i talk show, a meno che non affrontino tempi particolari o abbiano protagonisti interessanti.

E’ stato proprio osservando le differenze tra gli attori che si alternano nel “media circus”, tra interviste e dibattiti, che ho notato quanto l’abbigliamento sia diventato elemento determinante per comprendere lo stato della politica e, più in generale, del degrado televisivo nazionale.

Per un Gherardo Colombo, che da Santoro si offre alle telecamere quasi trasandato nella sua semplicità, ecco un Emilio Dalla Vedova che, al TG3 Linea notte, sfoggia una cravatta di gesso e una camicia appena uscita dalla stireria.

Per una Cecilia Strada, assolutamente incurante delle mode più recenti, ecco subito una Giovanna Melandri che ostenta un abbigliamento “da cerimonia”, senza un solo dettaglio fuori posto.

In sostanza, alla assenza di narcisismo corrisponde una presenza di contenuti, tanto quanto alla affettata eleganza corrisponde la vacuità di argomenti.

“Vanitas vanitatum, omnia vana sunt”, recita l’Ecclesiaste nella versione latina e, parafrasando una celebre battuta cinematografica, verrebbe da concludere “E’ la televisione, bellezza, e tu non puoi farci niente!”.

In realtà, qualcosa si può fare: ricordarsi di certe cravatte e certi foulard quando andremo a votare.

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Un pensiero su “LE CRAVATTE, I FOULARD E LA VANITA’ DELLA POLITICA

  1. Ostentare tanta eleganza, capi di vestiario che costano un sacco di soldi, quando c’è gente che deve tirare la cinghia continuamente è uno schiaffo alla miseria e anche segno di egoismo.

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